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BENVENUTO PAPA LEONE XIV
A noi non resta che ringraziare Gesù che non fa mai mancare il suo sostegno perché la Chiesa è sua e le porte degli inferi non prevarranno
Data: 8 maggio 2025
Luogo: Roma

L'elezione di Papa Leone XIV ha riacceso le luci sul Vaticano e, ancora una volta, il mondo intero ha guardato alla Chiesa. Tutti gli occhi puntati su un comignolo, su quella fumata bianca che rompe l'attesa e dice: "Habemus Papam". Abbiamo un Papa.
In un'epoca in cui tutto è opinione, dove ogni cosa viene messa ai voti – dai programmi TV alla politica – c'è chi ha commentato questa elezione con il solito "mi piace" o "non mi piace". Ma il Papa non è un influencer, non è un leader politico, non è una figura da sondaggio. Il Papa è il Papa. Punto.
L'elezione del Papa non è un concorso di popolarità. Non si vota come a un talent o a un seggio elettorale. Non è politica. È qualcosa di molto più profondo. La sua elezione non è una scelta d'immagine, ma un evento spirituale. Non è dettata da strategie di potere, ma da preghiera, discernimento e dallo Spirito Santo. È un momento che non appartiene alla logica del mondo, ma alla fede. Il Papa non si sceglie per gusto personale. Il Papa si accoglie. Perché non è lì per rappresentare una parte o una corrente: è lì per guidare tutta la Chiesa. È stato scelto con preghiera, ascolto e sotto l'azione dello Spirito Santo.
Proprio il mondo intero – spesso così distante, a volte persino ostile alla Chiesa – ha atteso. Le televisioni si sono fermate, i siti hanno aggiornato le homepage, le piazze si sono riempite. Come se, nel profondo, anche chi dice che "la Chiesa è finita" sapesse che qualcosa di più grande stava accadendo. Perché la Chiesa è indistruttibile e varca i millenni sopravvivendo alle persecuzioni che vorrebbero distruggerla.
Certo, viviamo tempi difficili. Ma forse proprio per questo c'era bisogno di ricordarci che la Chiesa non è finita. È viva. E il mondo lo sa, anche quando finge di ignorarlo.
Adesso abbiamo un Papa. Si chiama Leone XIV. E a noi non resta che ringraziare Gesù che non fa mai mancare il suo sostegno perché la Chiesa è sua e le porte degli inferi non prevarranno.

Don Stefano