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LA STAGGESE MARTA MANDORLINI FARA' LA PROFESSIONE DA MONACA DI CLAUSURA
Suor Aurora emetterà i voti di povertà, castità e obbedienza nel monastero di Rosano alla presenza dei vescovi di Fiesole e Siena
Data: 11 luglio
Luogo: Monastero di Rosano

Finalmente è stato deciso quando suor Aurora si sposerà con Gesù!
Alla presenza del vescovo di Fiesole, S.E. Mons. Mario Meini, e di quello di Siena, S.E. Mons. Augusto Paolo Lojudice, la professione semplice sarà sabato 11 luglio in occasione della festa di san Benedetto, fondatore dell'ordine benedettino (di cui fa parte il monastero di Rosano).
Per ogni informazione si prega di NON TELEFONARE al monastero di Rosano, ma di rivolgersi in parrocchia.

Suor Aurora ringrazia anticipatamente coloro che, da casa, quel giorno si uniranno alla sua gioia pregando un Rosario.

PRENOTAZIONI PER LA MESSA
Chi desidera partecipare alla Messa, entro il 5 luglio, può prenotarsi rivolgendosi alla parrocchia via mail, telefono (0577931123), passando dalla parrocchia in orario di ufficio dal martedi al sabato oppure al termine di ogni Messa.
I posti per la Messa sono tutti uguali e sono fuori dalla chiesa all'aperto. Ovviamente le porte della chiesa staranno aperte per tutta la celebrazione in modo da permettere a chi è fuori della chiesa di partecipare anche se, evidentemente, non vedrà né sentirà granché.
La mascherina è obbligatoria sempre a cominciare da quando si varca il cancello esterno del monastero.

COME SI DIVENTA MONACA
Quando una ragazza entra in monastero diventa postulante. Il postulandato è un periodo di conoscenza della vita del monastero fatto all’interno della comunità. Viene indossato un abito civile e i capelli sono portati sempre raccolti.
Un passo importante è la vestizione: si veste l'abito da monaca e i capelli vengono raccolti sotto un velo bianco ad indicare l’inizio del noviziato. La madre badessa sceglie un nuovo nome che la monaca porterà per tutta la vita.
Durante il tempo del noviziato le giovani sono accompagnate da una formatrice chiamata "maestra delle novizie" che istruisce sulla spiritualità e il carisma del fondatore (in questo caso attraverso la regola di San Benedetto da Norcia). Inoltre la maestra delle novizie verifica le motivazioni della novizia e informa costantemente la madre badessa e il consiglio.
Al termine del noviziato c’è la professione semplice che suor Aurora farà l'11 luglio. La professione consiste nell'emettere i voti di povertà, castità e obbedienza. Secondo la regola di San Benedetto ai tre voti ne viene aggiunto un quarto: quello della stabilità, che consiste nell'impegno a rimanere in quel monastero fino alla morte. Il monastero di Rosano ha al suo interno un cimitero per cui ogni monaca sa che il suo corpo rimarrà all'interno del monastero anche dopo la morte.
Il giorno della professione semplice si sostituisce il velo bianco da novizia con il velo nero da monaca. È la data più importante per una monaca ed infatti dalla data della professione semplice si iniziano a contare gli anni vissuti da monaca.
Dopo qualche anno dalla professione semplice, la monaca fa la professione solenne, cioè definitiva con cui consacra tutta la sua vita a Gesù accettando permanentemente la regola dell'ora et labora, cioè la preghiera e il lavoro a cui si impegnerà all'interno delle mura del monastero per sempre.

MONASTERO DI ROSANO
Fondato nel 780, è il secondo monastero più antico d'Italia. Il monastero di S. Maria di Rosano, tra Firenze e Pontassieve, accoglie fin dall'origine un ordine di monache di clausura benedettine. San Benedetto, con la sua famosa regola dell'ora et labora (prega e lavora), fondò molti monasteri in tutta Europa ed infatti è stato proclamato patrono d'Europa.
Dalla fine del 1100 il monastero di Rosano ha iniziato ad accogliere nella foresteria (locali adiacenti, ma distinti dal monastero) i fedeli in pellegrinaggio verso Roma e ogni tipo di viandante secondo la famosa ospitalità benedettina.
Nel 1810 quando Napoleone scese in Italia per compiere le sue ruberie, il Monastero con tutti i suoi beni fu messo all’asta dalle truppe francesi e le monache furono costrette a ritornare in famiglia. Alcune più coraggiose rimasero nella Foresteria del Monastero in modo da dare continuità alla preghiera a Rosano.
Nel 1814, dopo la disfatta di Napoleone, le monache ripresero tutte la vita monastica. Nel 1866 fu la volta del Governo Italiano che stroncò la rinascita di Rosano e nuovamente tutti i suoi beni furono messi all’asta, le monache però grazie a dei prestanome fidati che ricomprarono quanto era del monastero, riuscirono a riavere quasi tutto e negli anni dal 1946 al 1964 riuscirono a riavere anche la Chiesa che era ingiustamente rimasta ancora in mano allo Stato.
Nel 1887 un violento terremoto lesionò gravemente la chiesa e nessuno fece niente per aiutare le monache nelle riparazioni. Nel 1942 però, arrivò la Madre Maria Ildegarde Cabitza, che guidò la comunità fino al 1959, e la riportò alla più autentica spiritualità Benedettina. Molte ragazze da tutta Italia accorsero a Rosano per farsi monache.
Il Monastero fu danneggiato anche dai bombardamenti della 2° guerra mondiale e dall’alluvione del 1967 ma ogni volta fu restaurato ed è oggi nel suo massimo splendore. Le monache sono una quarantina.