Amici del Timone n°82 del 22 settembre 2023

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IL RESTAURO DELL'ORGANO
Il lavoro potrà essere completato solo se ci saranno le offerte dei fedeli
da Staggia

Fino al secondo dopoguerra, la chiesa di Staggia aveva un antico e piccolo organo su una tribuna che si trovava sopra il portale d'ingresso. L'organo purtroppo venne danneggiato in modo irreparabile durante il secondo conflitto mondiale. Fu così che Mons. Mario Nebbia, allora parroco e proposto di Staggia, con i soldi dei danni di guerra stanziati dallo Stato, decise la costruzione di un organo nuovo e più grande. La commissione fu assegnata alla Casa Organaria Pinchi di Foligno e il nuovo strumento fu portato a termine nel 1964. Si tratta di uno strumento molto bello e imponente (si pensi che, dopo l'organo Mascioni 1963 di San Lucchese, l'organo di Staggia è il più grande che si può trovare tra Poggibonsi, Colle, Casole, Barberino e dintorni). Lo strumento è stato costruito con il criterio che vigeva nel difficile momento che stava attraversando il nostro paese: ottenere il meglio con la minor spesa. I criteri di costruzione ed essenzialità del materiale sono anche una preziosa testimonianza storica della vita economica e culturale dell'Italia negli anni '60. Economica: perché si vede la necessità di un buon risultato con il massimo risparmio. Culturale: perché dai registri (i tipi di canne e il suono) che possiede l'organo si vede la grandissima influenza sulla musica sacra del movimento ceciliano romano. La chiesa di Staggia ha avuto un bravo e generoso organista in Arnaldo Porfiri fino alla fine degli anni '90. Arnaldo si è preoccupato di mantenere efficiente e in salute lo strumento affidatogli. Purtroppo è venuto a mancare prematuramente prima del 2000 e l'organo è caduto praticamente in disuso per più di dieci anni (l'ultima manutenzione fatta da Arnaldo risale al 1996, come testimonia un piccolo cartellino applicato all'interno dell'organo da Arnaldo stesso). L'abbandono, il tasso di umidità del presbiterio e lo scorrere del tempo avevano ridotto lo strumento in agonia.
Fu così che nel 2009 si decise di provvedere alla necessaria manutenzione. Il restauratore professionista (chiamato "organaro") Claudio Anselmi Tamburini, oggi in pensione, quando entrò all'interno dello strumento si sentì mancare per il disastro che vedeva: nelle canne degli animali avevano fatto i nidi, i tarli stavano divorando il legno, la meccanica interna era completamente arrugginita e le parti liegnee che distribuiscono aria alle canne della pedaliera erano completamente marcite. Insomma, se non si fosse messo in atto un intervento di recupero, lo strumento sarebbe andato perduto.
Bisogna tener presente che l'organo è indispensabile per le Sante Messe e le funzioni in chiesa ed è stato definito dal Papa Benedetto XVI "il re degli strumenti musicali". La musica dell'organo, come dice anche il Concilio Vaticano II, è la musica strumentale prediletta dalla Chiesa e l'organo va tenuto in grande considerazione proprio perché in grado di elevare potentemente le anime alle cose celesti.
Siamo adesso a quattordici anni dal restauro precedente e purtroppo l'organo ha di nuovo bisogno di un restauro. Oltre al passare del tempo, stavolta il colpo di grazia gliel'ha dato il restauro completo della chiesa. Pur avendo coperto e sigillato l'organo, le finissimi polveri che si alzano durante l'abbattimento dell'intonaco e le altre lavorazioni hanno reso inutilizzabile l'organo. C'è bisogno quindi di un nuovo intervento, ancora più accurato di quello del 2009. L'organo è stato smontato in tutti i suoi pezzi e portato nell'officina del restauratore professionista Nicola Puccini mercoledì 17 maggio. Il lavoro durerà diversi mesi. Il preventivo è di € 28.000. I fedeli possono contribuire con donazioni in contanti o con bonifico bancario allo stesso modo come si sono raccolti i soldi per il restauro dell'affresco della Madonna.

Fonte: Staggia

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